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Tutti i fornitori sono professionali, bravi, onesti, puntuali, vogliono solo la buona riuscita del matrimonio e non farebbero mai e poi mai qualcosa per nuocere in qualsiasi modo agli sposi.

Sì, piacerebbe a tutti che fosse così, ma purtroppo la realtà è diversa.

Il settore del wedding è pieno di bravi professionisti, che lavorano e agiscono con coscienza. Ma esistono anche quelli che non lo fanno e – per quanto siano una minoranza – bisogna comunque considerare che se ne potrebbe incontrare qualcuno.

Con questo articolo voglio, quindi, parlarvi dell’importanza di avere dei contratti con i fornitori. Che non impediranno a questi ultimi di “comportarsi male” se vogliono farlo, ma permetteranno a voi di non perderci dei soldi.

Partiamo dall’inizio e… cos’è un contratto?

Detto veramente in parole povere, il contratto è un accordo fra le parti, vincolante e con un contenuto patrimoniale.

Quindi, per esempio, voi concludete un contratto ogni volta che andate al supermercato a fare la spesa o in edicola a comprare il giornale.

Il contratto si conclude quando le parti trovano un accordo: una parte fa una proposta commerciale, l’altra parte la accetta.

Faccio il classico esempio di vita quotidiana.

Al mercato c’è una bancarella di frutta (venditore) che espone una cassetta di arance (oggetto) al prezzo complessivo di 10 euro.
Io (acquirente) mi avvicino, dichiaro di voler comprare la cassetta di arance a quel prezzo.
Il contratto si è concluso.

L’accordo può essere manifestato in qualsiasi modo: per iscritto, verbalmente o anche eseguendo direttamente la prestazione (es: quando si inseriscono le monete nella macchinetta del caffé).

Ed è talmente semplice che a volte nemmeno ci accorgiamo che si tratta di veri e propri contratti.

…Ma quindi il contratto non deve avere una forma specifica?

La legge prevede alcuni casi molto specifici per l’uso obbligatorio della forma scritta (ad esempio la vendita di una casa). Per il resto vale il cosiddetto “principio di libertà della forma”, cioè le parti possono usare quella che preferiscono: a voce, con un messaggio whatsapp, con una mail, cliccando su un sito internet… e ovviamente anche la forma scritta.

Ma sapere tutto questo a cosa mi serve? Perché dovrebbe aiutarmi a non farmi fregare dai fornitori?

Vi ho raccontato tutto questo per dirvi che se un fornitore non fa un contratto scritto, non sta facendo qualcosa di illegale. L’accordo che avete con quel professionista è comunque un contratto agli occhi della legge.

Ma il problema è che se tutto rimane solo verbale, non potrete mai provare che le condizioni concordate erano proprio quelle che dite voi. E’ la vostra parola contro quella del fornitore.

Esempio:

Avete concordato con la location un menu per 70 invitati a 85 euro a persona e nulla è stato scritto. Il location manager vi sembra una brava persona, vi stringete la mano e siete fiduciosi che tutto andrà bene.

Dopo 6 mesi, durante una semplice conversazione con il location manager, tornate per caso sull’argomento e lui vi dice che avete capito male, che a quel prezzo dovete per forza avere un minimo garantito di 100 persone.

Se non avete scritto nulla, come fate ad essere sicuri che siate voi ad aver capito male? Come fate a sapere che non è stato lui ad omettere questo dettaglio (per errore o volontariamente)?

Questo è il primissimo motivo per cui è sempre consigliabile farsi lasciare qualcosa di scritto dal professionista a cui ci si rivolge.
Perché – anche ammesso che sia una persona super onesta – c’è sempre la possibilità di confondersi, di non ricordarsi cosa si è detto o di fraintendersi. E avere un pezzo di carta in mano che vi ricordi le condizioni che avete accettato, è utile.

Inoltre, in un contratto fatto bene, vengono inserite le clausole per l’ipotetica cancellazione dell’evento, per il metodo di pagamento, per la ratizzazione del prezzo, per le penali da pagare in determinati casi… Tutte cose molto importanti e che vi tutelano.

Se il professionista è serio, è lui per primo a proporvi un contratto. E se non lo fa, riepilogate sempre tutti gli accordi via mail o via whatsapp e conservate le conversazioni e gli screenshot.

Certo, non impediranno a chi ha cattive intenzioni di approfittarsene, ma avrete sicuramente uno strumento in più.

Vi anticipo un piccolo spoiler riservato solo a chi legge il mio blog: la prossima stagione del mio podcast sarà dedicata proprio a questo argomento.