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Scene da un matrimonio: dove tutto ebbe inizio

È il 1990, hai appena finito di pranzare e ti rilassi guardando la tv.

Accendi, ti sintonizzi su Canale5 e vedi quella che è stata la capostipite delle trasmissioni televisive legata al mondo del wedding: scene da un matrimonio.
Forse lì (almeno per la mia memoria storica) ha avuto inizio il processo che oggi vede attori protagonisti tutti noi lavoratori del settore.

Certo, il concetto di wedding planner era ben lontano dall’esistere così come lo intendiamo oggi, però Davide Mengacci ha inconsapevolmente gettato le basi per il fenomeno mediatico che ha toccato il culmine con la nostra bandiera Vincenzo “Enzino” Miccio e le sue trasmissioni.

Ci sono emittenti che definire specializzate è poco.

Immagino che tu, come me, abbia incrociato almeno una volta – anche per sbaglio facendo zapping con il telecomando – una puntata di Abito da sposa cercasi” (titolo originale “Say yes to the dress”), il format che segue le spose in cerca del loro abito di lusso nell’atelier di Kleinfeld Bridal, a New York.

A questo punto è d’obbligo una precisazione: io adoro Randy Fenoli, la sua classe, la sua preparazione e il suo modo di approcciare ed empatizzare con le spose. Molti dovrebbero prendere lezioni da quello che, quasi all’unanimità, è ritenuto il professionista più influente nel mondo del bridal dress.

Caro Randy, spero un giorno di poter entrare nella tua boutique e parlare con te!

4, il numero perfetto

Con l’avvento dei media i matrimoni sono diventati ormai anche motivo di competizione “sposa vs. sposa”.

“E quando mai non lo sono stati?”, ti starai chiedendo.

Bene, a mettere tutto in piazza ci ha pensato Quattro matrimoni”.
Di che si tratta è presto detto: è una sfida all’ultimo confetto tra quattro spose, chiamate a giudicare in prima persona l’organizzazione dei matrimoni delle avversarie e dare sfoggio delle proprie doti creative per sbalordire gli ospiti e le altre concorrenti con una cerimonia memorabile.
Tutto ciò alla ricerca del
matrimonio perfetto che spoiler! non esiste nemmeno (e soprattutto) davanti alle telecamere.

A volte è meglio sorvolare su certe scelte, perché… com’era quella frase? De gustibus…”

Un altro must dell’intrattenimento basato sulle cerimonie nuziali è senza dubbio Il castello delle cerimonie”, format realizzato presso il Castello La Sonrisa, un grand hotel 5 stelle sorto sulla base di una villa del ‘700, a Sant’Antonio Abate (NA).

Per me che sono rock, questa trasmissione è una vera ispirazione. Soprattutto su ciò che NON si dovrebbe fare.

Ovviamente i matrimoni organizzati da loro e i loro clienti, esprimono in maniera estrema l’essenza partenopea, con tutta l’esuberanza e la stravaganza che ne consegue.

L’idea di grande festa, tavole super imbandite e balli sfrenati mi piace, ma ammetto che mi troverei in difficoltà ad ascoltare le schiere di cantanti neomelodici che partecipano agli eventi.
Ecco, lì mi sentirei di consigliare diversamente…

Lo sposo lilla, tra mito e leggenda

Agli esempi che ho riportato qui sopra si aggiunge un’altra grande infornata di ingredienti da matrimonio.

C’è Matrimonio a prima vista”, del quale ho già scritto in precedenza, che non capisco se sia un salto nel futuro in cui i “big data” scelgono le anime gemelle tramite algoritmo oppure una regressione al passato, quando il futuro coniuge veniva imposto dalle famiglie.

Fine? Nemmeno per sogno.
Non puoi perderti l’unico format/reality in cui il protagonista è lui, lo sposo!

Prova ad immaginare insieme a me: un uomo, 15.000€ di budget e tre (3) settimane per organizzare nozze e ricevimento, mentre la sposa sarà impegnata (e limitata) in preghiere e vespri affinché tutto vada per il meglio.

A queste donne auguro, per la prima e unica volta nella mia carriera, che al loro fianco ci sia uno sposo lilla.

Chi è questa figura mitologica??
Beh, questa storia ve la racconterò un’altra volta.