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A volte le Wedding Planner fanno delle domande che agli occhi degli sposi possono sembrare veramente assurde.

Ma vi assicuro che tutto quello che chiede la Wedding Planner ha un senso ben preciso e una motivazione più che razionale. Sono tutte informazioni che servono per poter gestire al meglio la giornata.

Volete sentire gli esempi più frequenti?

Paggetti e Damine

Qual è il nome di paggetti e damine?
Quanti anni hanno?
Chi sono i loro genitori?

Sono domande che possono sembrare inutili, all’apparenza.

Mi metto nei panni degli sposi e mi sembra quasi di sentire la vocina nella loro testa che dice: “Ma se paggetti e damine stanno con i genitori, perché vuole sapere come si chiamano?“.

Capisco il dubbio e vi spiego subito la situazione dandovi un po’ il quadro generale di quello che succede immediatamente prima dell’inizio del matrimonio.

  • La sposa esce di casa e con la macchina va sul luogo della cerimonia.
    E’ indifferente che sia la chiesa, il municipio o un’altra location: le cose funzionano sempre nello stesso modo per tutte le cerimonie.
  • Quando arriva, scende dalla macchina e paggetti e damine sono lì ad aspettarla, con accanto i genitori e con qualsiasi cosa è previsto che abbiano in mano (fedi, cestino con petali, cartello “arriva la sposa”, ecc…)
  • I bambini vengono fatti posizionare davanti, viene sistemato il vestito alla sposa e scatta il momento foto.
  • Poi viene dato il via, parte la musica e i paggetti e le damine iniziano a camminare nella navata. Spesso arrivano a destinazione dal celebrante e altrettanto spesso si bloccano a metà percorso, ma questo è irrilevante.

La domanda che ora vi faccio (per rimanere in tema) è questa: secondo voi CHI deve cercare in mezzo al marasma di tutti gli invitati i paggetti e le damine?

Ma la Planner, ovviamente!

E siccome non si può usare un grosso cartello con scritto “paggetti cercasi” e una freccia luminosa, è necessario sapere il nome di questi bambini.

Generalmente i bambini sono vicino ai loro genitori, quindi individuando i genitori si possono individuare anche i pargoletti.

Ma siccome i suddetti genitori non sono dotati di etichetta con la dicitura “mamma di paggetto/damina”, è necessario sapere chi siano (es: sorella dello sposo, cugino della sposa, ecc).

Abbiamo provato con le foto segnaletiche, ma è più semplice con i nomi…

L'autista della sposa

Sposa, chi guiderà la tua auto?
Come si chiama?
Mi dai per favore il suo numero?

Queste domande vengono fatte alla sposa se l’auto viene prestata da un amico o un parente.
Non sono invece necessarie se la macchina è presa a noleggio, perché in questo caso di solito (soprattutto se si tratta di auto d’epoca) l’autista è “compreso nel prezzo” e quindi la Planner ha già i suoi contatti tramite la società di noleggio.

Ma proprio perché queste domande vengono fatte se l’autista è un invitato al matrimonio, spesso gli sposi hanno un certo ritegno a rispondere. Come se si invadesse la privacy della persona.

Le ragioni per cui è necessario avere nome e numero dell’autista sono diverse:

  1. Quando la sposa sale in macchina, deve avvisare la planner e dire che stanno partendo.
    In questo modo si possono stimare i tempi e, di conseguenza: avvisare paggetti e damine (vedi sopra), dire ai fotografi di stare pronti, verificare che gli invitati siano tutti arrivati, chiedere agli invitati rimasti fuori di prendere posto, avvisare i musicisti che la sposa sta per arrivare. E riverificare che lo sposo sia al suo posto e non chiuso in qualche ascensore (per capirla devi aver letto il mio libro).
  2. Se trova un intoppo sulla strada, può avvisare e quindi la Planner in cerimonia sa che arriveranno in ritardo su quanto stimato.
  3. Se gli invitati non fossero tutti presenti o mancassero persone fondamentali (ad esempio i testimoni… sì, è successo anche questo), la Planner può avvisare l’autista di tardare la partenza oppure, se è già in strada, di parcheggiare poco distante dal luogo della cerimonia e aspettare alcuni minuti.

Quindi no, la richiesta del suo numero non è stalking e non è perchè l’autista è un bel ragazzo. E’ un’esigenza operativa.

Testimoni e genitori

Facciamo un salto temporale indietro e andiamo alla mattina del matrimonio, appena si svegliano gli sposi.

Cosa succede quando aprono gli occhi?

Lo sposo, per quanto agitato ed emozionato, nella gran parte dei casi è comunque più tranquillo della sposa.
Si può alzare un po’ più tardi di lei, si fa una doccia, magari va dal barbiere e poi inizia a vestirsi mentre arrivano i fotografi.

La sposa si alza all’alba. E a volte anche prima.
Si fa tutta la sua beauty routine come le ha spiegato la make-up artist e poi si fa truccare e pettinare e mette l’abito. In tutto questo i fotografi sono già lì da un pezzo.

Domandona: secondo voi hanno con loro il cellulare? O hanno tempo e modo di rispondere a eventuali messaggi o chiamate?
Ma soprattutto: secondo voi se capitasse un’emergenza, gli sposi sarebbero le persone adatte da contattare?

La risposta a tutte queste domande è NO.

Non solo gli sposi quella mattina avranno poco tempo per il cellulare, ma comunque è bene che limitino il più possibile il suo utilizzo, perché fonte di stress.

E comunque se capitasse un’emergenza, sicuramente non chiamerei loro.

Per questo motivo è sempre importante che la Planner abbia il numero di telefono di chi sarà con gli sposi durante la loro preparazione.
Possono essere i genitori o i testimoni o qualche caro amico… ma comunque qualcuno di fiducia che abbia il telefono sempre a portata di mano e, soprattutto, di risposta.

Non è per invadere la privacy delle persone, in nessuno di questi casi.

Dopo il matrimonio faccio sempre pulizia nella rubrica del telefono, eliminando i contatti “di servizio” di parenti e amici degli sposi. Quindi non mi rimane nessun numero. E in ogni caso dico sempre agli sposi di avvisare tutte le persone coinvolte che io ho il loro numero e di dare anche a loro il mio, di modo che la comunicazione possa avvenire da entrambe le parti.

Ma davvero, questi contatti sono importanti.
Sono parte del lavoro della Planner e della fiducia che riponete in lei.