La presenza dei bambini ai matrimoni è molto controversa in questi ultimi anni. Da un lato si schierano quelli che trovano giusto che siano presenti e dall'altro lato troviamo quelli che invece vorrebbero i matrimoni "children free".
Ma a prescindere da quale sia la vostra idea in merito, una cosa accomuna tutti: ma 'sti benedetti bambini, cosa mangiano ai matrimoni??
In generale, nella gran parte dei casi (e anche per praticità) si dividono i bimbi per età: da 0 a 3 anni sono considerati infanti e da 3 a 10 anni sono bambini.
- Sopra i 3 anni il menù è pensato per incontrare i gusti medi dei ragazzini di quell’età e quindi di solito si compone di una pasta al sugo o in bianco (ma a volte ci sono anche le varianti al pesto o al ragù) e di una cotoletta con patate fritte o al forno. Oppure di un hamburger (anche vegetale, se c’è una specifica richiesta in questo senso).
Oltre, ovviamente, ad avere accesso al buffet di aperitivo, a quello finale dei dolci e alla torta di nozze.
Il menù bimbi di solito costa tra il 50% e il 70% di quello degli adulti, proprio in ragione del fatto che le quantità sono inferiori e le pietanze molto più semplici e meno elaborate. - Sotto i 3 anni… non è previsto nessun menù. E, di conseguenza, non si paga nulla. Il motivo è molto semplice e si spiega anche in modo ragionevole.
Perché non è previsto un menù per i bimbi sotto i 3 anni?
Nei primi 6 mesi di vita i bambini bevono il latte, poi si passa allo svezzamento. Ma mica esiste un solo modo di svezzare il proprio figlio, ce ne sono minimo due:
- Lo svezzamento tradizionale.
Si inizia con le pappine per poi passare ad alimenti un po’ più solidi, fino ad arrivare gradualmente al cibo che tutti gli adulti mangiano normalmente. Questo processo può durare 6/8 mesi, quindi idealmente fino all’anno di età del bambino, quando potrà iniziare a consumare i pasti come il resto della famiglia. - L’auto-svezzamento.
Non c’è il passaggio dalle pappe e non ci sono nemmeno delle tempistiche obbligatorie (salvo il consiglio dell’OMS di iniziare sempre dopo la fine del sesto mese di età). Quando il bambino comincia ad interessarsi al cibo dei genitori e a volerlo assaggiare, allora lo si asseconda facendolo attingere al proprio piatto.
Va da sé che in una situazione come un matrimonio non si può sapere, per tutti gli infanti presenti al ricevimento, se sono già in svezzamento, che tipologia seguono e a che punto si trovano.
E’ molto più semplice non prevedere nessun menu.
I genitori potranno portarsi delle pappe da casa ed eventualmente chiedere di scaldarle. Oppure possono chiedere di avere una pasta in bianco un po’ avanti di cottura (per farla restare più morbidina) oppure condividere con i bimbi il cibo del loro piatto, a seconda del momento dello svezzamento in cui si trovano e del modo che preferiscono i genitori.
Un aneddoto
L’anno scorso, mentre stavo organizzando un matrimonio, con gli sposi abbiamo fatto la conta dei bambini e degli infanti all’interno della lista nozze. E gli ho fatto lo spiegone esattamente come l’ho detto a voi qui sopra.
Senonché un’amica della sposa, mamma di una bimba di circa un anno, si arrabbia moltissimo quando si rende conto che per gli infanti non è previsto un menù. Vuole che anche sua figlia abbia il menu dei bambini, se non addirittura quello degli adulti.
Ma si arrabbia così tanto da minacciare di non venire al matrimonio!
La sposa mi chiama in lacrime, perché ci era rimasta palesemente molto male dalla sfuriata dell’amica e temeva il peggio.
Cosa abbastanza comprensibile, soprattutto se consideriamo che tutto questo succedeva due settimane prima delle nozze.
Tra parentesi: la comunicazione che gli infanti non avrebbero avuto un menù era stata fatta contestualmente alle partecipazioni, tre mesi prima.
ma questi sono dettagli…
Ho ovviamente rassicurato la sposa che avremmo risolto. Alla location ancora non avevamo dato il numero definitivo, quindi abbiamo semplicemente comunicato un infante in meno e un bimbo in più. Precisando, però, che la pargoletta in questione doveva avere il seggiolone (cosa che di solito i bambini over 3 anni non hanno).
Sono cose che possono capitare. E in effetti, se consideriamo le normali tempistiche dello svezzamento, ci sta che nella fascia 0-3 anni ci siano bambini che mangiano già normalmente.
Quello che bisogna fare è avvisare subito i genitori degli “under 3” che non è previsto un menù, ma specificare anche che se invece loro desiderano che il figlio mangi il menu bimbi come se avesse più di 3 anni, basta dirlo e si provvederà di conseguenza.
Sono solo questioni organizzative, nulla di problematico.
O forse… nulla di problematico se fai la Wedding Planner e lo sai.
By Cristina Corazza – Rock Wedding Planner