Skip to main content

Multa, tasse o invito di matrimonio.

Quale di queste è peggio?

Alcuni mesi fa, prima dell’inizio della stagione, ho fatto un sondaggio sulle sensazioni ed emozioni degli invitati ai matrimoni.

Mi interessava capire cosa rimane davvero impresso agli ospiti, dopo il ricevimento di nozze.
Quali sono le loro emozioni, quali ricordi restano indelebili e ancoràti a quel particolare matrimonio e quali invece vanno a perdersi nei miliardi di ricordi di altrettante feste di nozze.

E, ovviamente, cosa quegli stessi invitati vorrebbero per il loro (eventuale) matrimonio.

Le risposte mi hanno davvero lasciata allibita…

Avete mai visto il film “Quattro matrimoni e un funerale“, con Hugh Grant e  Andie MacDowell?

Immagino di sì, è uno dei cult del cinema britannico, con due nomination agli Oscar all’attivo e vari altri premi.

Giustamente voi direte: e che c’entra questo?

C’entra, perchè se vi ricordate, ad un certo punto del film Charles (interpretato da Hugh Grant), ricevendo l’ennesimo invito ad un matrimonio, ha una reazione alla “Che palle, un altro matrimonio…“.

Dai risultati del mio sondaggio, fatto ad un campione di 115 persone, solo una ha risposto che, nei matrimoni tradizionali, non è infastidita da nulla.

 

Tutti gli altri 114 hanno dichiarato di avere una pessima reazione, quando arriva un invito ad un matrimonio. Per svariati motivi.
E che loro, per loro stessi, non vorrebbero un matrimonio tradizionale proprio per questi motivi.

Volete sapere quali?

Il 64,3% degli intervistati ha dichiarato che non sopporta il fatto che i matrimoni siano tutti uguali, standard.

Per quanto ci possano essere delle piccole differenze tra un matrimonio e l’altro, comunque sono più o meno sempre le stesse cose.

Al di là della struttura della giornata (cerimonia + ricevimento + festa danzante), sono sempre gli stessi tipi di allestimenti, colori, stile di abiti, bomboniere, ecc…

Questo 64,3% fa fatica, a distanza di mesi (nemmeno anni, mesi!) a ricordare le differenze tra un matrimonio e l’altro e spesso confonde i ricordi. Inverte le location, il cibo, la musica. Con chi era seduto a tavola e com’era vestito.

E non vorrebbe mai per il proprio matrimonio la stessa cosa.

Ma giustamente!
Voi vorreste spendere migliaia di euro per una festa che poi più della metà degli ospiti non ricorda??

Quali sono, quindi, le possibili soluzioni?

  1. Bisogna trovare un tema per il matrimonio e non, semplicemente, fare un matrimonio a tema.
    E’ necessario lavorare un po’ di fantasia e, soprattutto, ricordarsi che le cose standard non sono mai indicative della personalità degli sposi.
    Se gli invitati hanno la percezione che i matrimoni a cui vanno siano tutti uguali, vuol dire che – nonostante gli sforzi che può aver fatto la coppia – non c’è stata una vera personalizzazione dell’evento.
  2. Bisogna accettare il fatto che nel proprio matrimonio non esiste il “non si può” / “non si deve”.
    Se è il vostro matrimonio, potete fare tutto quello che volete.
    Non siete obbligati a rimanere chiusi nei soliti schemi preconfezionati.
    ANZI!
    Questo è esattamente quello che vi fa essere la fotocopia di tutti gli altri. E che impedirà agli invitati di ricordarsi di voi.
    Se volete che il vostro matrimonio rimanga impresso al pari di quello di un VIP, allora dovete uscire dagli schemi.
  3. Bisogna accantonare l’idea che, facendo qualcosa di diverso e originale, si possano deludere le persone care.
    Soprattutto le mamme (che, in questo, giocano un ruolo determinante).
    Anche se pagano loro.
    Perchè è e rimane la vostra giornata e quando vi vedranno felici delle scelte fatte, lo saranno anche loro. Immensamente.

La verità è che quel 64,3% che trova insopportabile un matrimonio standard, uguale a quello di tutti gli altri, farebbe un matrimonio rock.

 

Un matrimonio diverso da tutto ciò che ha sempre visto e conosciuto.

Un matrimonio con la libertà di essere fuori dall’ordinario, ma senza essere ribelle a tutti i costi.

Un matrimonio unico, divertente ed emozionante.

E voi, un matrimonio così, non lo vorreste?
Se la risposta è sì, contattatemi e ne parliamo.