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Come si organizza una cerimonia civile? Esiste un rito apposito? O si fa come nei film?

In un certo senso sì, si può fare come nei film. Ma dipende dal tipo di matrimonio, da dove si svolge la cerimonia e da chi è il celebrante.
Benché si tratti sempre di un rito civile, lo svolgimento del rito può essere molto differente da caso a caso.

Partendo dal presupposto che esistono alcuni vincoli ben precisi stabiliti dalla legge italiana per preservare la validità del matrimonio, vediamo come può svolgersi il rito a seconda delle circostanze.

Versione basic in municipio

Di per sé, il matrimonio in municipio, con i soli testimoni e davanti all’impiegato comunale (ok, nelle vesti di Ufficiale di Stato Civile e Delegato del Sindaco… ma di fatto un funzionario qualsiasi del Comune), potrebbe durare anche solo 15 minuti.

Gli sposi entrano con i testimoni, dichiarano di essersi presentati liberamente e di loro spontanea volontà e manifestano il consenso ad unirsi in matrimonio.

L’Ufficiale di Stato Civile legge gli articoli del Codice e fa firmare il registro a sposi e testimoni. Fine.

Si beh… non è molto romantico, vero? Ora vi spiego cosa si può fare per migliorare questa situazione così basic.

Versione (più) romantica in municipio

Anche in municipio si può avere della musica.
Chiaramente non potrete portare dentro il pianoforte o degli strumenti particolarmente ingombranti. Ma potreste sempre valutare di avere un violinista o un sassofonista o anche chitarra e voce.

E anche in municipio si può entrare con un corteo.
La sposa con il papà e magari una damigella o un paggetto.
E lo sposo con la mamma.
Se la sala comunale è piccola, magari non verrà una cosa molto solenne, ma avrà comunque il suo effetto.

Per quanto riguarda i fiori… dipende.
Siccome la sala del municipio usata per i matrimoni è utilizzata da un certo numero di coppie nell’arco della stessa giornata, sicuramente non si possono mettere composizioni che richiedono tempo per essere allestite.
Ma indubbiamente si possono avere bouquet, bottoniere e – perché no – una piccola composizione per il tavolo del celebrante.

A tutto questo si possono aggiungere le “promesse” degli sposi.

Avete presente i film americani? Che al momento dello scambio degli anelli gli sposi si guardano negli occhi e si dicono cose meravigliose… e tutti piangono dall’emozione?
Ecco, esattamente queste.
E’ un momento molto intenso e che può dare quel tocco di romanticismo ad un rito che – se celebrato in municipio – potrebbe risultare un po’ freddino.

Purtroppo in questa sede (la sala comunale) il tempo è tiranno e bisogna stare molto attenti, perché si susseguono varie coppie e il ritardo di una farebbe ritardare tutte le altre a catena. Quindi le tempistiche sono sempre abbastanza tassative. Sufficienti per fare tutto, ma non si possono sforare.

Per questo motivo suggerisco di non aggiungere riti particolari quando ci si sposa in municipio (es: rito della sabbia o della luce).
Cosa che invece si può fare senza problemi quando si fa il rito civile in location, come vi spiego qui sotto.

Versione in location

Il rito civile celebrato in location è sicuramente quello che concede maggiore spazio di azione. Ed è sicuramente il più creativo, dopo il matrimonio simbolico (che, come abbiamo visto nell’articolo sulle pubblicazioni, non ha valore legale).

In location si possono gestire molto più liberamente i tempi, basta che si pianifichi accuratamente tutto e che si tengano sempre informati gli altri fornitori, in particolare catering e fotografo.

Questo fa sì che si possano combinare le parti più belle di tutti i riti e ne esca davvero il matrimonio dei vostri sogni.

Si può avere il corteo nuziale come in chiesa, con paggetti, damine e – perché no? – magari anche il vostro cane. E si può pensare anche a qualcosa di divertente, che va un po’ fuori dallo schema classico (es: paggetti vestiti da body guard).

Si possono recitare delle promesse personalizzate oppure si può chiedere al celebrante di utilizzare le formule classiche del “Vuoi tu…” e “Sì, lo voglio“.

E’ sempre possibile inserire un rito particolare, come quello della sabbia o della luce o della legatura della mani, che sono solitamente utilizzati per i riti simbolici.

Il celebrante: una variabile importante

Un dettaglio da tenere in grande considerazione e che può fare la differenza al vostro matrimonio è la scelta del celebrante.

Perché, si può scegliere la persona che celebra il matrimonio???

Certo! Esistono delle regole, ovviamente, perché il matrimonio deve avere validità legale. E deve essere ottenuta un’autorizzazione dal Comune. Ma una volta soddisfatti i requisiti chiesti dalla legge, siete liberi di scegliere chi preferite.

Farsi sposare da un amico o una persona cara è sempre emozionante, perché può inserire nella cerimonia delle riflessioni di carattere personale e rendere tutto più intenso.

Tuttavia la persona prescelta deve essere in grado di scrivere a tutti gli effetti una cerimonia completa, pensando a tutti i dettagli. Quindi è indubbiamente molto impegnativo.
Per ovviare a questo problema ci sono due possibili scelte:

  • prendere un celebrante professionista, cioè una persona che di lavoro si occupa proprio di presiedere i matrimoni;
  • chiedere ad un professionista di redigere solo il testo della cerimonia, che verrà poi celebrata da una persona scelta da voi.

Mi è capitato, a volte, di essere chiamata per un coordinamento di nozze quando mancavano ormai pochi mesi al matrimonio. E sapete cosa aveva fatto decidere gli sposi per una planner? Il panico da cerimonia.

Hanno iniziato ad organizzare tutto molto serenamente, ma nel momento in cui hanno dovuto affrontare la gestione del rito, sono andati in ansia.

Lo sposo può entrare con la mamma? Dove devono sedersi i testimoni? Che musica possiamo mettere? Non abbiamo visto molti matrimoni civili, quindi non sappiamo cosa si usa fare.

Spero che questo mio articolo possa aiutare i futuri sposi a chiarirsi le idee, ma in ogni caso mi sento di dare questo consiglio: controllate sul sito del Comune quali sono le cose obbligatorie per legge e per il resto, fate di testa vostra.

Ricordatevi sempre che: “Per essere felici non dobbiamo essere troppo interessati a ciò che fanno gli altri” (A. Camus).

E poi va beh, avere la planner è sempre e comunque un’ottima idea!